“Nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia”

M. V. Montalbán


6 aprile 2012

Uova: evitare quelle da allevamento in gabbia. Come e perchè?

Innanzitutto le uova destinate al consumo diretto, che quindi troviamo sugli scaffali dei supermercati, fanno parte della categoria A (o "uova fresche"). La categoria B (ovvero "uova di seconda qualità") riguarda invece le uova destinate all'industria alimentare.

Come riconoscere il tipo di uova che stiamo acquistando?
Sul guscio le uova hanno un codice stampato mediante il quale è possibile avere tutte le informazioni principali sulle uova che si vogliono acquistare. 
L'etichettatura rende così disponibile al consumatore una vera e propria carta di identità dell'uovo, permettendo la tracciabilità del prodotto e di essere informati sulla filiera produttiva.
L'etichettatura delle uova destinate ad un consumo diretto, ai sensi del Regolamento CE 2295 del 2003,  è obbligatoria.
 

Il primo numero stampato sul guscio dell'uovo è quello su cui basarsi per riconoscere il tipo di allevamento da cui provengono le uova da acquistare.
 
  • 0: Uova da Agricoltura Biologica. La produzione per questi tipi di uova prevede le normative degli allevamenti biologici: mangimi biologici e allevamento in un terreno naturale e all’aperto. 
  • 1: Allevamento all’aperto. Le galline per alcune ore al giorno possono razzolare in un ambiente esterno  (solitamente protetto e controllato per ragioni sanitarie, mirate a prevenire contagi con animali esterni all’allevamento) e le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi.          
  • 2: Allevamento a terra. Le galline vengono allevate in un capannone. Le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno.
  • 3: Allevamento in gabbia. Le galline vengono in questo caso allevate in un ambiente confinato e depongono le uova direttamente in una macchina preposta alla raccolta. La maggior parte delle uova (86%) destinate al consumo diretto, provengono da un allevamento di tipo 3. 
Sicuramente la tipologia di allevamento incide sul costo finale e sulla qualità delle uova, e sembra anche sul  gusto.
 
Il carcere delle galline allevate in gabbia che si ripercuote anche sulla qualità delle uova...
Le galline allevate in gabbia sono chiuse in spazi angusti: secondo la direttiva europea, ogni gallina può avere a disposizione uno spazio di 550 centimetri quadrati, che, in virtù delle frequenti violazioni, possono diventare anche 450. Questo significa oltre 20 galline in un metro quadro (e per ognuna di loro, uno spazio inferiore a quello occupato da un foglio A4). 
Nella loro breve vita queste galline non potranno aprire mai le ali, razzolare nè deporre le uova in un nido.
Accalcate come sono le une sulle altre, le galline impazziscono e diventano aggressive: si beccano tra loro, si spennano e si cannibalizzano (per evitarlo, a volte vengono debeccate alla nascita!). Inoltre si feriscono contro le gabbie, si fratturano le ossa, si ammalano di osteoporosi e si trasmettono infezioni. (Tanto per conoscenza, le galline allevate in gabbia sono disposte in verticale, per cui gli escrementi di quelle ai piani alti cadono su quelle ai piani bassi.)

Nonostante il principio morale di non far vivere queste creature in tali circostanze possa non interessare tutti, da un punto di vista puramente egoistico è opportuno sapere che le uova deposte da galline sottoposte a un tale stress, malate e trattate con antibiotici (per eliminare i danni a loro causati) non sono uova sane e di buona qualità. Questo è il motivo per cui costano meno rispetto alle altre di diversa tipologia d'allevamento.
 
"Gli orrori della produzione di uova"
 
...e per quanto riguarda l'allevamento a terra?
Come affermato da J.S. Foer nel suo libro "Se niente importa" (documentata inchiesta sugli allevamenti americani) la differenza tra le galline allevate in gabbia e quelle allevate a terra sta semplicemente nel fatto che le galline non sono in gabbia. La loro prigionia non si estende in verticale, ma in orizzontale.
Le galline allevate a terra sono tenute in capannoni illuminati artificialmente. Questo significa che la loro produzione di uova è stimolata modificando il loro bioritmo attraverso la regolazione della luce e del riscaldamento. In questo modo sono spinte a produrre molte più uova di quelle che produrrebbero in natura. 
Inoltre sono galline che non hanno libero accesso all'aperto. Anche queste, come quelle da allevamento in gabbia, sono stipate fra loro in piccoli spazi di terra (circa 7 galline in un metro quadro) e sviluppano la stessa aggressività delle altre.
Sicuramente è bene preferire quelle da allevamento all'aperto e da agricoltura biologica! 
Quelle che vengono allevate all'aperto hanno a disposizione circa 2,5 metri quadri di spazio a testa, mentre per quelle da agricoltura biologica è previsto un pezzo di terra da 10 metri quadri per ciascuna.
Inoltre il settore del biologico è molto più controllato e dev'essere certificato per legge: questo ci assicura le garanzie per la nostra salute e per il benessere degli animali.
 

1 commento:

  1. l'ignoranza non ha limiti, molto più sane le uova da gabbia, quelle allevate a terra sono piene di cacca mangiata dagli stessi animali e di antibiotici

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