Anche se un po’ in ritardo, la
primavera è arrivata e le fioriture sono iniziate.
Molti dei fiori che sbocciano a
primavera, oltre che belli e profumati, sono anche commestibili, da provare
mettendo in pratica qualche nuova ricetta, che può essere un antipasto o un
dessert.
Nel tempo è andata perduta l’abitudine
di raccogliere fiori direttamente dalla natura per consumarli a tavola, ma questa
era una pratica tipica della civiltà cinese, romana e greca.
Ad oggi, gli unici fiori che
fanno parte della quotidianità dei nostri piatti, sono i fiori di zucca, i
fiori del rosmarino e lo zafferano.
Non tutti i fiori sono
commestibili.
E’ necessario quindi fare
attenzione alla scelta dei fiori quando vengono colti perché non tutti possono
essere usati per preparazioni culinarie, ed anzi, mangiare determinati fiori
può essere mortale!
Qualche raccomandazione:
1) Mangia solo i fiori che si
è sicuri di poter consumare;
2)
Evita
di consumare i fiori del vivaista o del fioraio poiché trattati con pesticidi e
altri agenti chimici;
3)
Non
cogliere fiori presenti in parchi pubblici e per strada;
4)
Consuma
solo i petali, non i pistilli, né i gambi;
5) Evitare di consumarli se
sono accertate allergie a qualche tipo di fiore
Quali
fiori mangiare?
Aneto (con sapore simile all’erba)
Angelica (simile alla liquirizia)
Borragine (sa di cetriolo)
Calendula (dal gusto piccante e
pepato)
Camomilla (tipica per tisane, dal
sapore dolce)
Cerfoglio (simile all’anice)
Citrus (fiori di arancio, limone,
pompelmo, lime)
Crisantemo (piccante, pungente e
un po’ amaro)
Dente di leone (o Tarassaco, i
cui boccioli possono essere conservati sott’aceto. Il gusto è simile a quello
dei capperi)
Fiordaliso (da evitare il gambo e
preferire i fiori)
Garofano (dai petali dolci)
Gelsomino (da usare nel tè o per
dolci come le frittelle di gelsomino)
Lavanda (per piatti dolci e
salati)
Lilla
Margherita (più per guarnire i
piatti che per insaporirli)
Rosa (ideali in tè, dolci e
marmellate. Più scura è la rosa, più marcato il sapore)
Trifoglio (con sapore delicato,
di liquirizia)
Viola (sapore simile alla menta,
ideale per insalata, pasta, frutta e bibite)
….e tanti, tanti altri!
Come pulirli?
Lavare i fiori sotto acqua corrente uno per uno, con un getto ovviamente non troppo forte, farli poi sgocciolare e asciugare bene.
Lavare i fiori sotto acqua corrente uno per uno, con un getto ovviamente non troppo forte, farli poi sgocciolare e asciugare bene.
Rimuovere pistilli e gambi, che
potrebbero alterare il gusto dei piatti.
Fiori da evitare
Agrifoglio,
Anemone, Azalea, Belladonna, Camelia, Castano d’India, Ciclamino, Euforbia, Mughetto,
Narciso, Oleandro, Ortensia, Rododendro…
e altri ancora
Una ricetta…
Risotto
di viole
Per 4 persone
Riso g 350, viole 1 mazzo, ½ litro
di brodo vegetale, 70 ml di prosecco, olio extravergine d’oliva, 1 scalogno,
sale e pepe
Fare appassire lo scalogno in due
fili d’olio. Unire il riso e tostarlo per due minuti. Bagnare con il prosecco e
farlo sfumare.
Unire un mestolo di brodo alla
volta e portare a cottura il riso, per
poi regolare di sale e pepe.
Mantecare il risotto con dell’olio
extravergine d’oliva e aggiungere i petali di viole, mescolare appena e
servire.
Buon appetito!
(da Fiorfiore in Cucina – rivista
mensile)
Fonti: Slow Food
Nessun commento:
Posta un commento