“Nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia”

M. V. Montalbán


30 aprile 2013

APRILE, MAGGIO, GIUGNO E LUGLIO: I MESI DELLE FRAGOLE


Molto spesso si è portati a credere che i frutti di stagione che consideriamo più appetibili, siano anche i più calorici e il cui consumo di conseguenza debba essere moderato, tale da privilegiare prevalentemente i classici frutti invernali, tra cui mele e pere, finendo col consumare sempre la solita frutta.
Anche le fragole rientrano fra i frutti spesso etichettati come zuccherini e “che fanno ingrassare”. 


Sfatiamo il mito: il principale componente delle fragole è l’acqua.
100 grammi di fragole apportano 27 kcal e solo 5 grammi di zuccheri (contro i quasi 14 grammi di zuccheri della mela, o degli 8,8 grammi della pera). Il contenuto di fibra alimentare è altrettanto basso (1,6 grammi).

Sono frutti il cui contenuto di vitamina C è sovrapponibile a quello delle arance. La vitamina C è un potente antiossidante che il nostro organismo non è in grado di produrre e per questo motivo gli alimenti ne diventano la fonte indispensabile. Gli antiossidanti hanno la funzione di bloccare l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule e di innumerevoli patologie, tra cui i tumori.
A proposito di tumori, lAmerican Association for Cancer Research ha condotto uno studio nel 2011 focalizzando l’attenzione sul cancro all’esofago (il 3° tumore gastrointestinale più frequente). E’ stato scoperto che le fragole rallentano la crescita delle cellule tumorali. In questi casi è preferibile consumare 60 grammi di fragole al giorno, ma disidratate, poiché una volta private dell’acqua, a parità di grammi rispetto alle fragole  fresche, i principi attivi sono presenti in quantità più concentrate.


Un’altra importante caratteristica delle fragole sono i flavonoidi, in particolar modo le antocianine (vale a dire una classe specifica di flavonoidi). Queste sostanze contribuiscono a mantenere dilatate le arterie e a contrastare la formazione di placche aterosclerotiche (cioè di placche di colesterolo a livello dei vasi sanguigni).
A tal proposito la Harvard School of Public Health (USA) e l'University of East Anglia (Regno Unito) hanno pubblicato uno studio su Circulation, dove viene riportato che le donne che seguono un'alimentazione ricca di frutta e verdura, ma non mangiano fragole e mirtilli più di una volta al mese, sono più esposte a questo evento cardiovascolare rispetto a quelle che si garantiscono almeno tre porzioni alla settimana di questi frutti.




Fonti: Tabelle Composizione degli Alimenti - INRAN



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