“Nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia”

M. V. Montalbán


10 aprile 2013

Orzo


E’ il 4° cereale più coltivato al mondo, dopo grano, riso e mais.
Da un punto di vista nutrizionale è il cereale integrale a più alto contenuto in fibra soprattutto solubile (ne contiene circa il 17%, ma esistono varietà di orzo – come il Prowashonupana - che ne contengono fino al 30%.
La fibra solubile contribuisce a ritardare il senso di fame, aiutando il controllo dell’aumento di peso, riducendo la circonferenza vita e il grasso sottocutaneo.
I componenti principali della fibra presente nell’orzo sono i beta-glucani, importanti nel controllo dei livelli di colesterolo, della glicemia, della pressione arteriosa e nel miglioramento del sistema immunitario. Nuove ricerche affermano inoltre che i beta-glucani sarebbero radio-protettivi: possono cioè aiutare l’organismo durante periodi di chemioterapia e radioterapia.

Orzo Integrale



E’ però necessario porre attenzione al tipo di orzo che viene acquistato: non tutti i tipi di orzo presenti al supermercato sono integrali.
Il comune orzo perlato non è integrale in quanto il chicco viene interamente sbucciato e privato della crusca, a differenza dell’orzo in cui viene mantenuta parte della buccia, o quelli in cui la buccia viene totalmente rimossa ma conservata la parte del germe.
Nonostante tutto, anche se l’orzo perlato viene tecnicamente ritenuto un cereale non integrale, è qualitativamente migliore rispetto ad altri cereali non integrali sia perché  viene mantenuta in piccole percentuali la crusca, sia perché la fibra è presente anche all’interno del chicco, non solo sulla sua superficie. 

Orzo Perlato
…qualche curiosità sull’orzo

L’orzo ha origini antiche: i siti in cui venne trovato per la prima volta risalgono all’attuale Israele. Anche nell’antico Egitto ne facevano largo consumo e veniva utilizzato in caso di cerimonie religiose durante i riti di mummificazione, oltre che rappresentato sulle prime monete.

I gladiatori romani venivano chiamati anche Hordearii, cioè Uomini d’Orzo, perché credevano che consumare il cereale prima dei combattimenti desse loro più forza e resistenza di quanto potessero ottenere dal consumo di altri cibi.
L’orzo arrivò poi in Nord America grazie a Cristoforo Colombo durante il secondo viaggio del 1494, ma non venne utilizzato fin quando i coloni inglesi e scandinavi lo coltivarono in grandi quantità per produrre la birra. Nel frattempo gli spagnoli portarono il cereale nella parte occidentale del Continente e in Sud America.
L’orzo infatti si adatta molto bene all’ambiente in cui viene coltivato (dal nord del circolo Artico, alla tropicale Etiopia e alle alte altitudini delle Ande del Sud America).

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Fonti: www.wholegrainscouncil.com


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