La nostra alimentazione
risulta il più delle volte monotona e limitata, anche per quel che riguarda i
cereali consumati a tavola. Molto spesso le nostre scelte al supermercato in
termini di cereali non vanno oltre a pasta, riso e pane.
Uno stile di vita sano
comprende al contrario abitudini alimentari che tengano conto della varietà degli alimenti consumati (oltre
che della loro qualità e quantità), compresi i cereali preferibilmente integrali.
Il Whole Grains Council ha
elencato tutti i cereali integrali, che dovrebbero essere inclusi quotidianamente
nelle abitudini alimentari di ciascuno. Tra questi rientra l'Amaranto.
AMARANTO
E’ un cereale originario del
Perù e del Messico. Per gli Aztechi rappresentava il principale cereale
raccolto durante l’anno. Nelle ultime due decadi, l’amaranto ha raggiunto un
grande numero di Paesi diversi dalle regioni del Centro America, come Cina,
Russia, Nepal, India, Tailandia e Nigeria.
Dal punto di vista
nutrizionale è ricco di proteine (13-14%
rispetto agli altri cereali) ad alto valore biologico. Ciò significa che si
tratta di proteine di elevata qualità nutrizionale poiché contengono
l’amminoacido Lisina, assente nella maggior parte degli altri cereali presenti
in commercio, e presente normalmente nelle proteine di origine animale. Per
l’importanza delle sue proteine, in seguito ad uno studio effettuato su bambini
peruviani, nel 1980 è stato dichiarato che “se l’amaranto fosse disponibile ad
un costo ragionevole, potrebbe rappresentare il componente principale della
dieta dei bambini appartenenti ai Paesi in via di sviluppo”.
E’ ritenuto un cereale
particolarmente positivo per persone affette da malattie cardiovascolari, infatti numerosi studi hanno dimostrato
le sue capacità di ridurre il colesterolo totale, il colesterolo “cattivo” LDL
e i trigliceridi.
Infine è naturalmente privo di glutine, quindi assolutamente
consigliabile a coloro a cui è stata diagnosticata una condizione di celiachia.
…qualche
curiosità sull’Amaranto
Amaranto è il nome comune di
più di 60 specie diverse di amaranthus, piante
alte dalle foglie verdi e dai fiori colorati: viola acceso, rosso e dorato.
Il nome deriva dal greco amarantos, che significa “ciò che non
appassisce” e per questo motivo non viene usato soltanto il chicco per scopi
alimentari, ma anche i fiori per motivi ornamentali.
E’ un cereale originario del
Perù e del Messico. Per gli Aztechi rappresentava il principale cereale
raccolto durante l’anno. E’ stato stimato che venne coltivato per le prime
volte circa 6000-8000 anni fa. Gli Aztechi non solo lo consumavano, ma lo
utilizzavano - mescolandolo con del miele - durante le cerimonie religiose per rappresentare le divinità. Una volta formata l’immagine della divinità, veniva
spezzata in più pezzi e distribuita alle persone per mangiarla. Quando Cortez e
gli spagnoli approdarono nel Nuovo Mondo, intorno al XVI secolo, cercarono di
convertire gli Aztechi al Cristianesimo includendo in una lista di “alimenti
fuori-legge” tutti quei cereali che venivano di solito utilizzati durante le feste pagane e
religiose, compreso l’amaranto. Nonostante vennero imposte pesanti punizioni nei
confronti di coloro che venivano trovati in possesso di amaranto, la totale
eradicazione di questo cereale, culturalmente così importante, fu impossibile.
Nelle ultime due decadi
l’amaranto ha raggiunto un grande numero di Paesi diversi dalle regioni del
Centro e Sud America, come Cina, Russia, Nepal, India, Thailandia e Nigeria.
In India, Messico, Nepal e
Perù è l’ingrediente tradizionale del porridge consumato a colazione. In
Messico con l’amaranto soffiato, mescolato a zucchero o miele, viene preparato
il Dulce de Alegria.
Per il suo gusto pepato,
delicato, ma allo stesso tempo acceso, è un ingrediente che si abbina molto
bene sia ai piatti dolci che salati, e infatti spesso costituisce cereali,
pane, muffins, pancakes e crackers.
Fiori di Amaranto |
Amaranto soffiato |
Fonti: www.wholegrainscouncil.org
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