Molto spesso si è portati a
credere che i frutti di stagione che consideriamo più appetibili, siano anche i
più calorici e il cui consumo di conseguenza debba essere moderato, tale da
privilegiare prevalentemente i classici frutti invernali, tra cui mele e pere,
finendo col consumare sempre la solita frutta.
Anche le fragole rientrano fra
i frutti spesso etichettati come zuccherini e “che fanno ingrassare”.
Sfatiamo il mito: il principale
componente delle fragole è l’acqua.
100 grammi di fragole
apportano 27 kcal e solo 5 grammi di zuccheri (contro i quasi 14 grammi di
zuccheri della mela, o degli 8,8 grammi della pera). Il contenuto di fibra
alimentare è altrettanto basso (1,6 grammi).
Sono frutti il cui contenuto di vitamina C è sovrapponibile a quello delle arance. La vitamina C è un potente antiossidante che il nostro organismo non è
in grado di produrre e per questo motivo gli alimenti ne diventano la fonte
indispensabile. Gli antiossidanti hanno la funzione di bloccare l’azione dei
radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule e di
innumerevoli patologie, tra cui i tumori.
A proposito di tumori, l’American Association for Cancer Research
ha condotto uno studio nel 2011 focalizzando l’attenzione sul cancro all’esofago
(il 3° tumore gastrointestinale più frequente). E’ stato scoperto che le
fragole rallentano la crescita delle cellule tumorali. In questi casi è
preferibile consumare 60 grammi di fragole al giorno, ma disidratate, poiché
una volta private dell’acqua, a parità di grammi rispetto alle fragole fresche, i principi attivi sono presenti in quantità più concentrate.
Un’altra importante
caratteristica delle fragole sono i flavonoidi, in particolar modo le antocianine (vale a dire una classe
specifica di flavonoidi). Queste sostanze contribuiscono a mantenere dilatate
le arterie e a contrastare la formazione di placche aterosclerotiche (cioè di
placche di colesterolo a livello dei vasi sanguigni).
A tal proposito la Harvard School of Public Health
(USA) e l'University of East Anglia (Regno Unito) hanno pubblicato uno studio su Circulation, dove viene riportato che le donne che seguono
un'alimentazione ricca di frutta e verdura, ma non mangiano fragole e mirtilli
più di una volta al mese, sono più esposte a questo evento cardiovascolare
rispetto a quelle che si garantiscono almeno tre porzioni alla settimana di
questi frutti.
Fonti: Tabelle Composizione degli Alimenti - INRAN